Jacquard N°91-92 uscita doppia

Apre questo numero doppio una trattazione sul costume di scena del Boris Godunov di Modest Petrovič Mussorgskij che ha inaugurato la stagione lirica 22/23 del Teatro alla Scala di Milano, segue una ricca documentazione conservata presso l’Archivio Visconti di Modrone, con un quadro interessante sulle questioni inerenti agli allestimenti, ai bozzetti, agli abiti e agli accessori di scena e quindi sulle voci economiche e legali delle produzioni.

Un duplice progetto di tessitura e di sartoria storica ha impegnato la Fondazione Lisio per l’allestimento di una sezione della mostra dedicata allo “Stendardo di Orzinuovi”, opera del 1514 di Vincenzo Foppa. Una metodologia applicata a riprodurre l’antico per rievocarlo e che comprende sempre un’analisi degli elementi vestimentari come esposto nel terzo intervento.

Segue un argomento di grande attualità che interessa la moda sostenibile e l’utilizzo di fibre naturali come la canapa. Sempre in tema di “arazzi” ci spostiamo su un progetto realizzato dalla Fondazione Lisio per il Castello di Suscinio in Francia con la creazione di un “succo d’erba”, tessuto dipinto che in questo caso si ispira ad un arazzo “millefleurs”, destinato ad un allestimento rievocativo in una sala del castello. Per la rubrica L’artista si racconta, Illary Bottini presenta le sue opere, mentre l’esperienza della Fondazione Lisio nell’ambito della formazione e della ricerca tessile si delinea nel rapporto costruito negli anni con l’Università dell’Oregon attraverso un corso di alta specializzazione.

Infine diamo spazio ai ricordi di due studiose di arti tessili antiche venute purtroppo a mancare: Maria Daniela Lunghi e Doretta Davanzo Poli.