La Residenza Reale
Nel centro storico di Dresda (capitale della Sassonia-Germania) si erge il Castello (Dresdner Residenzschloss) costruito tra il XVI ed il XIX secolo e quasi totalmente distrutto nel 1945, nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Sin dal 1485 il Palazzo è stato la residenza permanente dei governanti della Sassonia.
A partire dagli anni novanta dello secolo scorso, tutto l’edificio è oggetto di una graduale ricostruzione finalizzata a farne un complesso museale. Oggi il Palazzo, nel cuore del centro storico della città, è il punto focale delle collezioni d'arte di Dresda (Staatliche Kunstsammlungen Dresden)
Il progetto di ricostruzione tessile
Depuis la sale des gardes jusq'à la chambre à coucher tous les appartments doivent etre plus propres, plus riches, et plus magnifiques...
Oggetto di ricostruzione sono le otto sale di parata dell'appartamento reale, ubicate al piano secondo dell’ala ovest del Castello, finalizzata a preservarne il grande valore artistico-architettonico e farne uno spazio espositivo dedicato all’epoca augustea.
La loro sistemazione nelle forme attuali, risalente al biennio 1717-1718, fu voluta dal Principe Elettore di Sassonia Augusto il Forte in occasione dei festeggiamenti per il matrimonio del figlio, tenutosi nel 1719.
Le sale dell’appartamento di parata di Augusto il Forte furono progettate come sale di rappresentanza e di ricevimento da Matthäus Daniel Pöppelmann e Raymond Leplat e come tali dotate di arredi e finiture di grande pregio.
Le ricostruzioni tessili riguardano le tappezzerie alle pareti in velluto tagliato unito in seta, tessuto a mano in colore cremisi e in colore verde, il letto di parata a baldacchino, in stile imperiale, costituito da parti in velluto tagliato unito in seta cremisi e parti in ricamo su teletta d’oro.
Degni di particolare menzione risultano, fra le altre cose, i rivestimenti finemente decorati delle pareti ed i preziosi tendaggi così come i due notevoli affreschi a soffitto che si possono ammirare nella sala delle udienze e nella camera da letto.
I tessuti manuali Fondazione Lisio per le due Sale reali
La Fondazione Arte della Seta Lisio ha alle spalle una lunga esperienza maturata durante una pratica condotta rigorosamente nelle ricostruzioni storiche di tessuti in seta tessuti a mano, cominciata agli inizi del Novecento dal fondatore della Manifattura, Giuseppe Lisio.
Nel 2016 la Fondazione Lisio è stata scelta per le ricostruzioni tessili di due Sale:
- Prima anti-camera con oltre 400 metri di velluto tagliato unito in seta naturale color cremisi per le pareti e le tende;
- Camera da letto Reale, per l'intero letto a baldacchino - in stile imperiale- con la tessitura a mano di due tipi di teletta d’oro, circa 100mt identici all'originale settecentesco: in oro filato e seta naturale e in oro riccio e seta naturale.
A tale scopo sono stati approntati 3 telai manuali, uno per le due telette e due telai per il velluto.
Per ciascuno sono occorsi cinque-sei mesi per il montaggio e altri tre-quattro mesi per le prove di tessitura e la messa a punto prima dell’inizio della produzione.
Complesse sono state le fasi dello studio delle tecniche, della scelta dei filati - dei due tipi di oro e dei vari tipi di seta naturale - impiegati nelle trame e negli orditi.
Molto delicata è stata anche la messa a punto dei colori dei filati, tinti secondo i criteri che governano tutte le ricostruzioni storiche tese il più possibile all’avvicinamento ai parametri dell’originale.
Prima intervista del lavoro di ricostruzione in corso
Una prima intervista che ci svela l'enorme e prezioso lavoro di ricamo e assemblaggio dei tessuti per parati della Camera di Rappresentanza di Augusto II il Forte presso il Palazzo Reale di Dresda.
Un minuzioso lavoro di ricostruzione storica, soprattutto nel letto a baldacchino di cui vediamo le immagini di assemblaggio e ricamo, che ci vede coinvolti nella tessitura manuale di velluto cremisi e teletta d'oro (detta Drap d'Or), con caratteristiche di struttura, filati e tecniche di tessitura estremamente vicine a quelle settecentesche originali, ormai una reale rarità, che è per noi ovviamente motivo di estremo orgoglio.
Un lavoro europeo inestimabile in tempi e qualità, uno sforzo ingente di recupero di storia e passato, un ritorno agli antichi splendori, un impegno costante di tutela e conservazione di un patrimonio storico-culturale che può ancora essere eguagliato e mostrarsi in tutto il suo splendore per - ci auguriamo - ancora numerosi secoli.