In passerella due tipologie di rari e preziosi broccati tessuti a mano sugli antichi telai Fondazione Lisio, con disegni prettamente rinascimentali.
La realtà no-profit – unica del genere tra i 38 artigiani selezionati da Domenico Dolce - porta avanti i 114 anni di storia della prestigiosa tessitura Lisio, non solo proseguendone l’attività manifatturiera secondo le tecniche e gli standard di qualità che l’hanno contraddistinta nel tempo, ma anche formando le nuove generazioni attraverso la scuola di arte tessile e promuovendo la cultura tessile d’eccellenza grazie alle numerose attività culturali e editoriali.
Un importante connubio quello con D&G, una forte testimonianza di quanto l’eccellenza, la competenza, la tradizione e l’amore per il Made in Italy siano vivi e forti, punte di diamante di una tradizione storica che mira da sempre all’incanto e all’assoluta “Bellezza”.
Dolce&Gabbana Fashion Show, Alta Sartoria - Salone dei Cinquecento, Palazzo Vecchio, Firenze - 2 settembre 2020
È proprio all’interno di questa assoluta bellezza che i broccati Fondazione Arte della Seta Lisio esprimono tutto il loro valore misurabile nella qualità della seta e dei filati d’oro e d’argento; nelle tempistiche di tessitura- un tessitore produce circa 7 cm al giorno di questo prezioso tessuto - passando una ad una ogni singola navetta di seta, oro e argento; nella tradizione della tecnica storica della tessitura manuale, ormai rarissima; nei riferimenti iconografici storico-artistici – in questo caso dell’arte rinascimentale – punti cardine dell’archivio storico Fondazione Lisio.
L’inizio della tradizione Lisio ha origine a Firenze nel 1906 quando Giuseppe Lisio apre il primo negozio, nella fiorentina Via dei Fossi, mentre Oltrarno impianta la manifattura.
In perfetto stile rinascimentale riproduce quel modello di bottega all’interno della quale il maestro trasmette all’apprendista un’arte in tutti i suoi aspetti e segreti e dalla quale escono veri e propri capolavori di artigianato.
Il broccato "Veronese" Fondazione Lisio
Il broccato "Veronese" nello specifico un Gros de Tours liseré lanciato e broccato, utilizzato per il capospalla D&G, storicamente cominciò ad essere prodotto intorno al 1915 e ripropone la tecnica e il disegno di un esemplare della metà del XVII secolo. Il nome che Lisio conferì al broccato si ispira all’artista Paolo Veronese che spesso utilizzava nei suoi dipinti alcuni di questi motivi, di origine orientale. In modo particolare nell’opera “Venezia dominatrice con la Giustizia e la Pace” collocata nel soffitto della Sala del Collegio in Palazzo Ducale a Venezia.
Il broccato "Anelli" Fondazione Lisio
Il broccato “Anelli”, un Gros de Tours liseré broccato e utilizzato da Dolce e Gabbana per i pantaloni ed i revers del capospalla, è stato messo a telaio per la prima volta nel 1927 e trae ispirazione dal quadro di Sandro Botticelli “Pallade e il Centauro” conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze, dove compaiono sulla veste della dea, gli emblemi araldici dei Medici.
Il total-look in broccato di Dolce&Gabbana è stato completato con accessori di grandi maestri dell’artigianato fiorentino:
l’arte orafa del maestro Paolo Penko,
Le tre pietre appositamente tagliate per il gioiello sono ioliti, pietra conosciuta con il nome di “zaffiro d’acqua”, la cui sfumatura di blu tendente al violetto è unica e inconfondibile. Alla base delle punte sono incastonati cento zaffiri taglio brillante. Tutta la superficie in argento, anche sul retro e sui bordi, è decorata dalla tradizionale incisione a bulino a tema girali e volute, mentre l’oro giallo è impreziosito dalla peculiare tecnica del penkato.
le preziose scarpe hand-made di Vivian Saskia Wittmer e la particolarissima e preziosa clutch-bag in mosaico fiorentino dei maestri Scarpelli Mosaici.
UN LIBRO RACCONTA GLI ARTIGIANI IN PASSERELLA A SETTEMBRE CON DOLCE&GABBANA
I loro lavori esposti a Palazzo Vecchio.
Un libro speciale, in edizione limitata, racconta tutti gli artigiani che hanno partecipato al progetto Il Rinascimento e la Rinascita.
Da una parte Firenze, città in cui l’arte del saper fare è protagonista e dall’altra Stefano Gabbana e Domenico Dolce da sempre paladini del Made in Italy e del ‘fatto a mano’: insieme per un progetto straordinario che porta in scena l’Alta sartoria maschile a Palazzo Vecchio e l’Alta Moda femminile a Villa Bardini con una serie di pezzi, dai piccoli accessori ai maxi allestimenti, creati proprio per l’occasione dai maestri artigiani che hanno messo a disposizione la loro competenza e la loro esperienza per creare qualcosa di nuovo, per dare un’interpretazione diversa alla tradizione.